Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

28 aprile 2006

Meno matematica e più sociologia

Dopo anni che sostengo che il mio lavoro di consulente nei servizi informatici richiede almeno per metà delle buone competenze socio-psicologiche, finalmente trovo qualcuno che lo mette nero su bianco come io non avrei saputo fare.
Riporto la conclusione dell'articolo di Alessio Porcacchia pubblicato su Punto Informatico di oggi:
"Oggi l'informatica diventa sempre meno matematica e più sociologia. Il consulente IT prima di essere informatico diventa un parser per l'interfaccia umana che si trova nell'ufficio accanto.
Mi chiedo e vi chiedo se era questo che 15 anni fa noi informatici ci aspettavamo."
Quindici anni fa facevo altro e non saprei dire, ma cinque anni dopo, quando ho cominciato a fare questo mestiere, posso dire tranquillamente che non me l'aspettavo, anche se ho capito quasi subito che sarebbe andata così.

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20 aprile 2006

Politically correct

Una volta se si aveva qualcuno che ci aiutava a pagamento nella gestione della casa la si chiamava con onestà serva. Se il personale di servizio era composto di più di una persona si diceva apertamente che si aveva la servitù.

Ma adesso siamo tutti più politically correct e se teniamo qualcuno in casa che fa le pulizie, stira le camicie e bada ai bambini la chiamiamo Tata.
Forma o sostanza?

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14 aprile 2006

Ho come la sensazione che....

Ho come la sensazione che in questi giorni l'Italia ha rischiato (visione ottimistica) o sta ancora rischiando (visione pessimistica) un colpo di mano che avrebbe potuto dar luogo ad una svolta autoritaria..

Magari sbaglio, ma leggendo tra le righe dei giornali questa cosa si avverte in modo tangibile.

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07 aprile 2006

Il Generale

Per vie traverse che non sto a dire, stamattina mi è venuta in mente una frase scritta da Wilhelm Reich nella prima metà del secolo scorso:

"Un Generale cammina come un Generale, mangia come un Generale, fa l'amore come un Generale"

Poi subito è scattato il collegamento con il presidente del consiglio della Repubblica Italiana. Stop.

06 aprile 2006

Riflessioni pre-elettorali

Forse è una questione culturale, forse è la storia, probabilmente la presenza della Chiesa, certamente la violenza strutturale che caratterizza la nostra società. Il fatto ineluttabile è che in Italia ci sono tanti, tanti fascisti. Ma non di quei fascisti occhialiscuri, salutoromano, croceceltica che mi fanno rabbia ma che tutto sommato non mi preoccupano più di tanto. Quelli di cui parlo sono fascisti e nemmeno lo sanno. Votano a destra anche se non se lo potrebbero permettere. Inveiscono quando al telegiornale apprendono dell'arrivo dell'ennesima carretta del mare carica di disperazione pagata a caro prezzo, ma poi quando incontrano il loro vicino immigrato lo salutano con sincerità.

Sembrano aver bisogno di qualcuno che pensi per loro, che urli per loro, che insulti per loro, che trovi per loro un nemico da combattere. Un nemico che in realtà non c'è.
Spesso sono brave persone, buone a loro modo. E secondo me molti di loro se lo sentono che il Berlusca li sta prendendo tutti per il culo, ma non ci vogliono credere fino in fondo e non aspettano altro che l'ennesima promessa che puntualmente non verrà mantenuta.