Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

16 giugno 2006

Iraq - Italia

Gilardino, giocatore della nazionale italiana di calcio, relativamente alla partita di domani contro gli Stati Uniti, ieri ha dichiarato:
"Sappiamo che i nostri soldati a Nassiriya ci vedranno, vogliamo fare bella figura anche per loro. Combattono ogni giorno per l'Italia".

Fossi in lui mi limiterei a giocare a pallone.

Ogni altro commento è superfluo.


Fonte immagine Vacas Flacas

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08 giugno 2006

Ecco dove sono stato!

E devo visitare ancora un sacco di posti a quanto pare!




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06 giugno 2006

In tempo reale

Lui: "ti va di andare a prendere un caffè?"
Lei: "sì, grazie"
Lui: "lo sai che oggi sembri Mortisia?"
Lei: "non ho spicci.."

Sò belle cose..

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01 giugno 2006

Brevetti software in Europa

Alcuni giorni fa Punto Informatico ha pubblicato una notizia riguardante la questione della normativa sulla brevettabilità del software nell'Unione Europea.

La notizia aveva un titolo molto interessante che ha suscitato l'interesse mio e di diversi amici: Niente brevetti software in Europa. Incuriosito sono corso ad informarmi meglio e mi sono fatto anche un'idea della situazione.

Tutto nasce da una chiarificazione data dalla Commissione europea sul tema della brevettabilità del software a fronte di un'interrogazione fatta dal parlamentare europeo del PSE Adam Gierek.Gierek nella sua interrogazione fa riferimento alla bocciatura, da parte del Parlamento europeo, della giurisprudenza dell'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) che permette la brevettabilità del software. Egli esprime preoccupazione riguardo le prassi dell'UEB che, nonostante la presa di posizione del Parlamento europeo, continua a concedere brevetti per soluzioni non brevettabili (quali quelle software) nel quadro della legislazione vigente e conclude chiedendo conferma alla Commissione se la sua posizione prevede ancora che la giurisprudenza dell'EUB possa essere applicata ai brevetti comunitari.

La risposta della Commissione chiarisce alcuni punti importanti. Innanzitutto afferma che l'Ufficio europeo brevetti (UEB) non è un organismo comunitario e che la proposta di legislazione della Commissione sui brevetti non intende emendare la struttura del sistema europeo dei brevetti. In particolare puntualizza che il processo che precede la concessione del brevetto potrebbe essere gestito in linea di principio dall'UEB, mentre il processo successivo alla sua concessione dovrebbe essere regolato dalla legislazione comunitaria sui brevetti.

La commissione aggiunge anche che l'UEB dovrebbe applicare ed essere soggetto alla nuova legislazione comunitaria nel rispetto del brevetto comunitario e conferma che, in base alla regolamentazione sui brevetti comunitari, i brevetti concessi per soluzioni non brevettabili come quelle software possono essere invalidati attraverso un procedimento giuridico.

Un po' di analisi.

La commissione afferma che il software non è brevettabile, ma questo, dopo la bocciatura del Parlamento europeo, lo sapevamo già.

I brevetti vengono concessi e gestiti da un ente non comunitario, quindi privato. Questo ente, in quanto tale, agisce con regole proprie guidate da principi di "mercato", ma dovrebbe farlo nel rispetto della normativa comunitaria.

Il punto è: cosa succede se questo ente contravviene alle suddette norme?

La commissione non ne parla, dice solo che i brevetti concessi illegalmente possono essere invalidati attraverso un procedimento giuridico e non fa riferimento ad eventuali ed auspicabili sanzioni a fronte di comportamenti non consentiti dalla giurisprudenza comunitaria.

Ora, se i soggetti che normalmente richiedono brevetti sono in grado di sostenere i costi che ne derivano, questo non è vero per i soggetti che i brevetti li "subiscono", in genere piccole e medie imprese che non sono economicamente in grado di aprire una vertenza con l'UEB per richiedere l'annullamento di un brevetto concesso illegalmente e che per sopravvivere si troverebbero costretti a pagare i diritti a chi ha registrato il brevetto stesso.

Penso quindi che, se non prevista, l'introduzione di sanzioni ai danni dell'UEB a fronte di comportamenti contrari a quanto previsto dalla comunità europea, sia l'argomento centrale e forse l'unico valido per contrastare il proliferare di brevetti concessi illegalmente su soluzioni per le quali la brevettabilità non è consentita dalla giurisprudenza comunitaria.

In mancanza di questo elemento fondamentale ci troveremmo in una situazione di illegalità a solo vantaggio dell'EUB e delle multinazionali del software.

Ferma restando la mia netta convinzione che la libera circolazione dei saperi sia la strada da percorrere e l'obiettivo da raggiungere, anche da un punto di vista capitalistico/liberista non si riesce ad intravedere quale sia il vantaggio per l'Unione Europea nel tollerare la registrazione di brevetti illegali di fatto invalidabili a quasi esclusivo vantaggio delle multinazionali (per la maggior parte extracomunitarie) e a solo danno delle aziende europee, prevalentemente piccole e medie imprese non in grado di contrastare la potenza economica delle multinazionali del software.

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