Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

28 ottobre 2003

Architettura

Sono ormai tre anni che lavoro da questo cliente. Passo molte ore della mia vita in questo palazzo in pieno centro di Roma. Ora hanno deciso che tutto si trasferirà sulla via Tiburtina, nei pressi del Grande Raccordo Anulare. Ma io mi sono affezionato a questo luogo, a questo edificio progettato e costruito con un inconfondibile stile fascista.
Non amo l'architettura fascista, ma mi sono affezionato. Trombe delle scale larghe, portoni sproporzionatamente alti, troppo marmo ovunque e le pareti decorate con mosaici composti di tesserine quadrate tutte delle stesso colore che mi ricordano tanto le colonne del portico dell'oratorio dove ho passato la fanciullezza.
Ma adesso che ci penso mi rendo conto che per lunghi periodi della mia vita molta parte delle mie giornate si è svolta in edifici costruiti nel periodo fascista. Scherzi del destino!
Cinque anni all'Istituto tecnico, nei pressi del Foro Italico.
Un edificio in mattoni rossi che si sviluppa prevalentemente in lunghezza. Un lungo serpentone che nasce ai margini del Tevere e che si perde tra le abitazioni nei pressi di Ponte Milvio. Per anni le lezioni si sono svolte in una parte dell'edificio che veniva chiamata ex-GIL. Quando chiedemmo le origini di quello strano nome a chi lavorava in quella scuola da molto tempo ci venne raccontato che fino a non molti anni prima, nella parte di edificio che si affaccia sul lungotevere, erano sopravvissuti alcuni uffici della Gioventù Italiana del Littorio.
Un pezzetto di burocrazia fascista sopravvissuta chissà come alle lente ed inefficienti pastoie della prima Repubblica e che negli anni settanta fu fortunatamente spazzata via dalle lotte degli studenti, stanchi di dover fare i doppi turni per mancanza di aule pur sapendo che c'era tanto spazio occupato da un'ente statale che non esisteva più da ormai 30 anni.

Anche lì, trombe delle scale larghe e.. un po' di anni di meno!

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08 ottobre 2003

Prodotti derivati

Verso la fine del 1800, un commerciante inglese si recò in sudamerica per acquistare un grosso quantitativo di banane da importare in Inghilterra. Riuscì a concludere la trattativa con il produttore locale per un prezzo molto conveniente che gli avrebbe permesso di avere un buon profitto dalla vendita nel proprio paese.
Nonostante l'ottimo prezzo che era riuscito ad ottenere in sudamerica ed il buon guadagno che l'attendeva, il commerciante non era tranquillo. Aveva investito molti soldi nell'acquisto e le banane, una volta effettuato il raccolto, sarebbero state caricate su una nave diretta in inghilterra. Il viaggio era lungo e non privo di rischi. Cosa sarebbe stato del suo investimento se la nave fosse stata colta da una tempesta ed avesse naufragato? Era un'ipotesi abbastanza remota ma non da escludere e se si fosse verificata i suoi soldi sarebbero andati irrimediabilmente perduti in mezzo all'oceano assieme alle banane.
Il "povero" commerciante non riusciva proprio a darsi pace, la sua vita era diventata un inferno.
Ma ebbe finalmente un'idea e si recò presso una banca. Spiegò al direttore che aveva acquistato un grosso quantitativo di banane che sarebbe stato spedito a breve in inghilterra e gli propose un affare. La proposta consisteva nel fatto che la banca avrebbe percepito dal commerciante una percentuale sul profitto generato dalla vendita delle banane una volta arrivate a destinazione ed in cambio si doveva impegnare, nel caso le banane non sarebbero arrivate a destinazione a causa di eventi avversi durante il trasporto, a versare al commerciante l'intera somma che aveva investito per l'acquisto.
Così nacquero i primi prodotti derivati, detti anche futures.
I prodotti derivati che si commerciano attualmente nella sfera dell'economia finanziaria sono delle vere e proprie scommesse su qualsiasi tipo di evento, come ad esempio il fatto che il prezzo del caffè ad una determinata data sia superiore ad un certo importo.
Il dato drammatico di tutto questo è che nonostante i futures si riferiscano spesso a delle merci, a seguito della loro stipula (sono dei veri e propri contratti) solo l'1,5 % dei beni materiali coinvolti nei futures viene effettivamente scambiato.
Sono quindi delle scommesse sul nulla, che implicano però un flusso di denaro vero e proprio, dove qualcuno guadagna e qualcun'altro ci rimette..

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01 ottobre 2003

Transumanze musicali

Capita tutto in una sera.
Si comincia da Patty Smith. Because the night è la prima tappa del percorso intrapreso verso le undici.
Passo a David Bowie, mi ha sempre incuriosito. Conosco una canzone in particolare, si intitola Heroes.
Mi metto a cercare in rete, scopro che l'album dal quale è tratta porta il suo stesso nome. L'album è del 77, come anno già mi ispira di per sè!
Comincio a sentire un po' di pezzi, mi piacciono.
Scopro che il Bowie nel periodo in cui lavora a Heroes è una larva umana. Devastato dalla cocaina e da chissà cos'altro gira in macchina per la California ascoltando Autobahn, un album dei Kraftwerk. Fanno musica elettronica, sono tedeschi.
Tornano in superficie i ricordi delle autostrade tedesche: centinaia di chilometri di asfalto, ai lati alberi altissimi, tutti uguali. Viene sonno solo a pensarci, figurarsi alla guida!
Bowie in quegli anni si trasferisce a Berlino.
Io in questi anni lo ascolterò.

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