Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

07 gennaio 2004

Manette

Quest'anno le mie ferie durante le cosidette festività natalizie e di fine anno sono state proprio lunghe!
La mia voglia di staccare la spina da una vita troppo frenetica da una parte e la necessità dell'azienda di massimizzare il fatturato riducendo al minimo la liquidità accantonata per i giorni di ferie spettanti e non goduti dai dipendenti hanno fatto sì che tutto ciò si realizzasse.
Ma come tutte le cose belle e impossibili, prima o poi anche queste ferie dovevano finire, le attività volte alla sopravvivenza prima o poi dovevano ricominciare ed oggi è stato il primo giorno di lavoro del duemilaquattro.
Dopo aver vissuto la solita ora di passione, tra la sveglia che suona e il futon che non mi lascia alzare, ho riprodotto con successo le laute colazioni che hanno caratterizzato queste vacanze: caffè, yogurt e una bella torta di mele aromatizzata (troppo!) alla cannella.
Poi è stato il momento di procedere alla vestizione. Ho voluto ricominciare in grande stile - si fa per dire - con giacca e cravatta, ma è stato proprio mentre mi allacciavo i polsini della camicia che una sensazione di costrizione ha attanagliato i miei polsi. Non porto mai camicie quando non lavoro, non mi piacciono. E la sensazione è stata fisica: era come se mi stessi ammanettando da solo ed i polsini della camicia erano - e sono - le mie manette.

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05 gennaio 2004

Che bel calduccio!

Rientro a casa verso le quattro del pomeriggio, dopo aver passato una mattinata in giro ed un pranzo a casa dell'amico.

Un piacevole ed insolito tepore mi accoglie sulla soglia. Uno strano rumore, che mi pareva di aver già sentito mentre uscivo, attira la mia attenzione. In un primo momento penso provenga dal piano di sotto, una lavatrice forse. Mi immergo sempre più nella mia casa, il tepore si fa sempre più intenso, il rumore più vicino. Forse la lavatrice è la mia.. Ma no, è impossibile, la lavatrice l'ho fatta ieri sera, ne sono sicuro! Entro in bagno: cazzo, mi sono dimenticato il caldo bagno De Longhi acceso!!
Sarà contenta l'AceaElectrabel che - blackout a parte - con tanta cura distribuisce l'energia elettrica nella mia casa e con altrettanta solerzia - senza alcun blackout, purtroppo - presenta puntuale il conto ogni due mesi.
A proposito, Acea sta per Azienda Comunale Energia e Ambiente, il comune è quello di Roma. Electrabel, invece, è l'azienda che gestisce l'energia elettrica in Belgio. Acea nasce all'inizio del secolo come azienda municipale del comune di Roma e si sviluppa come tale fino al 1998, utilizzando i soldi di tutti noi. Poi viene privatizzata e da un anno a questa parte i Belgi si sono comprati parte di quello che era stato costruito con i soldi del comune di Roma, che poi sono quelli delle tasse pagate dai nostri genitori e da tutti noi.
Rifletto: il mio stipendo è sempre lo stesso, le tasse che pago sono sempre di più, l'euro vale più del dollaro, le tariffe dell'energia elettrica - prodotta per la maggior parte con il petrolio che viene pagato in dollari - sono rimaste le stesse. Mi chiedo dove sia il vantaggio per la collettività.
Ah giusto, che stupido che sono! Non ci deve essere vantaggio per la collettività, il guadagno deve essere per gli azionisti che si spartiscono i dividendi sui quali non pagano le tasse!

Non voglio essere noioso, la carne al fuoco è tanta e per consolarmi mi sono fatto una bella torta di mele. Ma mi sa che ho esagerato un po' con la cannella: l'odore arriva fino in bagno!

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01 gennaio 2004

Sogni per il duemilaquattro

Sogno che la pace e l'uguaglianza facciano i primi passi per un nuovo mondo possibile.

Sogno che il tempo diventi nostro amico e non qualcosa a cui correre dietro.

Sogno che le persone siano il centro delle nostre esistenze.

Sogno che i desideri segnino la strada delle nostre vite.

Sogno che tutte e tutti si impegnino per trasformare tutto questo in realtà.

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