Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

08 ottobre 2003

Prodotti derivati

Verso la fine del 1800, un commerciante inglese si recò in sudamerica per acquistare un grosso quantitativo di banane da importare in Inghilterra. Riuscì a concludere la trattativa con il produttore locale per un prezzo molto conveniente che gli avrebbe permesso di avere un buon profitto dalla vendita nel proprio paese.
Nonostante l'ottimo prezzo che era riuscito ad ottenere in sudamerica ed il buon guadagno che l'attendeva, il commerciante non era tranquillo. Aveva investito molti soldi nell'acquisto e le banane, una volta effettuato il raccolto, sarebbero state caricate su una nave diretta in inghilterra. Il viaggio era lungo e non privo di rischi. Cosa sarebbe stato del suo investimento se la nave fosse stata colta da una tempesta ed avesse naufragato? Era un'ipotesi abbastanza remota ma non da escludere e se si fosse verificata i suoi soldi sarebbero andati irrimediabilmente perduti in mezzo all'oceano assieme alle banane.
Il "povero" commerciante non riusciva proprio a darsi pace, la sua vita era diventata un inferno.
Ma ebbe finalmente un'idea e si recò presso una banca. Spiegò al direttore che aveva acquistato un grosso quantitativo di banane che sarebbe stato spedito a breve in inghilterra e gli propose un affare. La proposta consisteva nel fatto che la banca avrebbe percepito dal commerciante una percentuale sul profitto generato dalla vendita delle banane una volta arrivate a destinazione ed in cambio si doveva impegnare, nel caso le banane non sarebbero arrivate a destinazione a causa di eventi avversi durante il trasporto, a versare al commerciante l'intera somma che aveva investito per l'acquisto.
Così nacquero i primi prodotti derivati, detti anche futures.
I prodotti derivati che si commerciano attualmente nella sfera dell'economia finanziaria sono delle vere e proprie scommesse su qualsiasi tipo di evento, come ad esempio il fatto che il prezzo del caffè ad una determinata data sia superiore ad un certo importo.
Il dato drammatico di tutto questo è che nonostante i futures si riferiscano spesso a delle merci, a seguito della loro stipula (sono dei veri e propri contratti) solo l'1,5 % dei beni materiali coinvolti nei futures viene effettivamente scambiato.
Sono quindi delle scommesse sul nulla, che implicano però un flusso di denaro vero e proprio, dove qualcuno guadagna e qualcun'altro ci rimette..

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