Sensori
Prima un bip, poi si è accesa una spia e sul display sotto l'indicatore della temperatura, al posto del nome della radio che stavo ascoltando, è apparso l'inquietante messaggio: "Avaria controllo motore". Riesco a tornare lentamente a casa, parcheggio e faccio passare la notte. Spero si tratti di un contatto dovuto ad uno dei tanti guadi che ho dovuto attraversare con l'auto in questi giorni di pioggia implacabile e quasi ininterrotta. Le mie speranze sono mal riposte, arriva il mattino: la spia si accende ancora ed il display assume sembianze sempre più inquietanti. In officina viene fatta la diagnosi: si è rotto un sensore di nonsobenecosa che ovviamente non è disponibile su tutto il territorio nazionale. Bisognerà aspettare.
E aspettando rifletto e penso. Penso che le automobili oramai sono sensibilissime. Sono piene di sensori, perchè per funzionare hanno bisogno di sapere tutto quello che gli succede dentro. E se uno di quei sensori si rompe, loro non funzionano più. Sono tanto intelligenti che delle volte, quando si rompe una delle loro antennine, capiscono che non possono permettersi di funzionare come se niente fosse e allora vanno solo quel tanto che basta per riuscire ad arrivare dal dottore, piano piano per non rischiare di rovinarsi in un momento di scarsa sensibilità.
Molti esseri umani, invece, in questa età di mezzo, per sopravvivere sono diventati insensibili e non si curano minimamente di quello che hanno dentro, riversando tutte le loro energie su quello che li circonda.
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