Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

19 marzo 2004

Montenegro

Sabato ore 19:30.

Un paio di ore prima, durante una lunga permanenza al supermercato, me l'ero dimenticato. A nulla era servita la dettagliata lista della spesa della quale mi ero premunito e mi ritrovavo quasi allo scadere senza pane.
D'altronde avere Eugenio ospite per il pranzo della domenica mi impediva di accontentarmi dei crackers e mi ritrovavo obbligato a vagare alla ricerca di un tozzo di pane per la triste ed ambitissima periferia residenziale nella quale sventuratamente vivo.
Finalmente la luce, l'alimentari vicino al bar Mandarino è aperto.
Poso la macchina, entro nel negozio e punto dritto al banco della panetteria. Hanno solo pane lariano in tutte le forme ed i colori possibili.
Premetto che la zona è popolata quasi esclusivamente da giovani e dinamiche coppie di manager - o aspiranti tali - che lavorano per le numerose aziende di informatica che affollano la maggior parte degli uffici dei dintorni, facendo lievitare ancor di più - se possibile - il costo della vita. Per farla breve, pare che il lariano sia il tipo di pane che va per la maggiore tra queste tristi famigliole che portano in giro le malcapitate creature in tecnologici passeggini da cross a tre route e che sembrano uscite da una scatola di Camille del Mulino Bianco.
Mi adeguo di malavoglia ai loro gusti ed opto per un filone.
Esco con il mio fagottino e punto la macchina. Click sul telecomando, apro lo sportello e lancio la busta con il pane sul sedile del passeggero. Mentre mi sfilo la giacca mi si avvicina un tipo improbabile.
Mi fa: "Capo me la dai 'na mano? Però, dai... 'na mano me la devi dà.."
Resto interdetto e rispondo "Beh, non so se posso aiutarti.. Dimmi.."
"Senti, nun è che c'avresti n'euro da damme che devo ricaricà la scheda Tim? Poi quanno l'ho ricaricata c'hai er Montenegro pagato!"
Mi ero appena liberato della maggiorparte degli spicci che mi affollavano le tasche pagando i due euro e quaranta del pane.
Gli faccio: "Ho appena usato tutti gli spicci che avevo per pagare il pane... mi sa che non posso aiutarti.."
L'uomo dal gusto pieno della vita non si arrende: "Nun è che poi guardà bene? Pure venti centesimi.."
Frugo nelle tasche, scorgo un oggetto metallico, lo tiro fuori: una moneta da dieci centesimi. Gliela porgo bofonchiando un timido "Mi dispiace.. Ho solo questa.."
Il tipo arraffa avidamente quelle che un tempo erano delle dignitose duecento lire, non faccio nemmemo in tempo a tirare fuori un "Ciao" che già se n'è andato sbuffando.
Menomale che il Montenegro mi fa discretamente schifo..

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