Fini e Guccini
Un paio di settimane fa sono andato al concerto di Guccini. Francesco, tra una canzone e l'altra, ci ha raccontato di aver sentito dire da qualche parte che a Fini, da giovane, fu impedito da alcuni coetanei di opposto credo politico di entrare in un cinema dove proiettavano "Berretti verdi". Guccini ha confessato che ai tempi anche lui si recò al cinema a vedere lo stesso film e che nessuno gli impedì di entrare. Purtroppo - ha aggiunto - perchè si trattava di un film di merda.
L'immaginazione di Guccini ha poi preso il sopravvento: "Se a me avessero impedito di entrare al cinema e a Fini lo avessero fatto entrare e lo avesse visto ora io sarei un fascista e Fini starebbe qui a cantare La Locomotiva?"
L'altra sera girovagando per Centocelle, mi sono imbattuto in questa scritta murale.
A Fini si può (anzi, si deve) dire tutto:
ebreo potrebbe pure darsi perchè della della mamma si ha sempre certezza ma del papà non si sa mai;
comunista.. chi lo sa.. se non avesse visto berretti verdi...
ma negro mi sembra veramente un azzardo.
Sperando che qualcuno si prenda la briga di cancellare le svastiche.
Etichette: centocelle, idiosincrasie
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