Zot!

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo!

19 maggio 2003

Strappi

Con gesti spesso automatici e quasi inconsapevoli strappiamo tutti i giorni un sacco di cose. Strappiamo fogli di carta, chi li ha si strappa i capelli dalla disperazione, anche i più coerenti fanno tanti strappi alle regole! Ma qualche volta si strappa anche qualcosa che non vorremmo e quando succede fa tanto male.
Ci sono cose che usiamo in continuazione in maniera inconsapevole ed automatica, spesso mossi da riflessi incondizionati. Prendiamo ad esempio un muscolo, per la precisione l'adduttore della gamba sinistra. Che succede se si strappa? Tanto dolore, tanto gonfiore e tanti ematomi sulla gamba. Purtroppo, però, il manifestarsi di questi sintomi non aiuta il malcapitato a giungere alla conclusione di essersi strappato un muscolo. Tutto sommato alla povera gamba potrebbe essere successa qualsiasi cosa e siccome fa male ed è gonfia si va dal medico. Il medico, che nonostante non lo dia molto a vedere qualche esperienza a riguardo dovrebbe averla, non capisce subito di cosa si tratta e aspetta l'evolversi della situazione fino a decidersi, dopo 10 giorni, a prescrivere una bella ecografia.
Il passo successivo è la triste scoperta che per fare un'ecografia ci sono tre possibilità:
- prenotarsi per effettuare l'esame ecografico presso una struttura pubblica. Attesa di sei mesi prima che sia il proprio turno: costo zero, utilità nessuna;
- recarsi al pronto soccorso fingendo che il problema si sia verificato da 10 minuti anzichè dieci giorni sperando che il medico di turno non si accorga della falsa testimonianza e ritenga l'ecografia necessaria per diagnosticare la natura del problema che coinvolge l'arto. Possibilità di successo scarse;
- rivolgersi ad una struttura privata che, alla modica cifra di 83 euri, effettua l'esame in questione nel giro di 24 ore. Scelta costosa ma obbligata.
Tralascio qualsiasi commento sull'impatto sociale di tutto ciò, almeno per ora ed in questa sede.
Se per i non addetti ai lavori le immagini scaturite da quel pezzo di plastica gelatinoso somigliano più ad un paesaggio lunare che alle interiora umane, per gli specialisti mostrano con assoluta chiarezza quello che sta succedendo. Nel caso specifico una lesione parziale al medio anteriore sinistro all'altezza del III anello con abbondante versamento conseguente.
Sembra sia unanimemente riconosciuto che il tutto si sistemerà in maniera definitiva (che parolone!!) in un mese e mezzo e che l'unico pericolo da scongiurare sia la calcificazione del versamento, che nella malaugurata ipotesi si verificasse dovrebbe essere rimosso con un intervento chirurgico.
E adesso?
Nuova ecografia tra quindici giorni, nel frattempo:
- terapia laser per accelerare il riassorbimento del versamento e velocizzare il processo riparativo. Controindicazioni: irreparabili danni psicologici causati delle alzatacce necessarie per sottoporsi al magico raggio luminoso
- una pasticca prima di pranzo e prima di cena. Controindicazioni: il foglietto informativo dice di assumere il farmaco dopo i pasti, il dottore dice di prenderlo un'ora prima. Che faccio, la prendo tra il primo ed il secondo?!;
- un'altra pasticca dopo pranzo e dopo cena. Controindicazioni: pare nessuna.. pare...;
- esercizietti fisici che non avrò il tempo di fare.
- Riposo assoluto. Frase che non prevede l'astensione dalle attività lavorative, ma anche qui non ci sono certezze.

Il tutto nell'attesa che l'invisibile ferita si rimargini.

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